Davide Groppi nasce a Piacenza nel 1963. Inventa e costruisce lampade dal 1988. Semplicità, leggerezza, emozione e invenzione sono le componenti fondamentali del progetto di lampade, pensate come un alfabeto per scrivere racconti luminosi.
Nel 1988, partendo da un piccolissimo laboratorio nel centro storico di Piacenza, Davide Groppi inizia ad inventare e a produrre lampade con il marchio
omonimo.
“ DAVIDE GROPPI + DESIGNER ITALIANO ”
Il motivo ispiratore del lavoro di
Davide Groppi è quello di avvicinarsi alla luce con l’idea di avvicinarsi alla verità e, di conseguenza, di cercare la verità inseguendo la bellezza.
Lampade e progetti di luce in cui semplicità, leggerezza, emozione ed invenzione sono le componenti fondamentali di progetto.
Davide lavora con la consapevolezza che fare lampade non è una scienza esatta, ma nello stesso tempo con la necessità di cercare un metodo. E’ la scoperta dell’intuizione e della forza di guardarsi dentro.
L’amore per il proprio lavoro e la costante urgenza di dare un senso al tutto ha portato Davide ad individuare quattro paradigmi di progetto: intuizione, visione, invenzione, recupero.Davide Groppi, negli Anni Ottanta inizia a dialogare con la luce in un minuscolo laboratorio nel cuore di Piacenza senza sapere esattamente perché, se non che il papà gli insegnava a costruire cose: «Un flipper, un telegrafo… una lampada». Da allora, Groppi progetta (e produce) racconti di luce senza aver mai lasciato Piacenza, grazie a un’officina del fare, del pensiero e del gioco che porta il suo nome e che nel tempo si è ingrandita, forte di due Compassi d’Oro, fino a entrare a fare parte, quest’anno, di Italian Design Brands, polo delle eccellenze del design italiano.
Così Davide racconta la sua storia: << Sono nato in un giorno d’estate del 1963. I miei genitori pensarono di chiamarmi Davide non prevedendo che nella vita avrei fatto lampade e lavorato con la luce. Infatti, il mio nome letto al contrario diventa Edivad e per uno che ha lavorato e lavora con la lampadina di Edison è un bel segno del destino … Nomen Omen.
Mio padre mi ha insegnato a costruire gli oggetti, il senso del bello e il gusto di fare bene le cose. Nel 1985 ho iniziato a lavorare come disegnatore meccanico, ma è solo nel 1988 che ho iniziato a inventare, costruire e vendere lampade. Non so bene perché proprio le lampade, ma sicuramente le lampade mi davano la possibilità di esprimere la mia personalità e di fare qualcosa di vero. Il primo laboratorio era piccolissimo, nel centro di Piacenza.
Nel 1994 ho avuto la fortuna di conoscere Maddalena De Padova che, inspiegabilmente, decise di acquistare 40 pezzi di un mio modello (Baloo) e di esporli tutti insieme nello spazio di Corso Venezia in occasione del Salone del Mobile di Milano. E’ stato per me un momento memorabile ed emozionante perché mi sono reso conto che forse sarei riuscito veramente a fare quello per cui stavo lottando. Successivamente, ho incontrato altre persone che mi hanno permesso di diffondere le mie lampade in tutto il mondo. Sono state importanti alcune collaborazioni con aziende che hanno contribuito a rendere internazionale il mio lavoro:
Boffi, Mutina, Paola Lenti, Agatha Ruiz De La Prada e, recentemente, Christofle.